Sarà Instagrammabile? Nuovo design d’impatto.
Siate sinceri con voi
stessi ed ammettete: da quando avete una vita social tutto ciò che
vivete, un panorama, un oggetto, un angolino di casa, diventa nella
vostra mente un potenziale scatto postabile. È vero? Amara verità.
Lo facciamo tutti, o quasi. In giro, durante le nostre vacanze, siamo
alla continua e inconsapevole ricerca di singolarità e peculiarità
nascoste da immortalare. L'importante é che si tratti di un'immagine dal
forte impatto visivo, capace di catturare l'attenzione anche di un
occhio distratto.
La domanda che ci poniamo continuamente è: sarà instagrammabile?
Pensate, questa domanda se la sono posta anche nel mondo del design. È
forse per questo che stiamo assistendo ad un ritorno dell'arredo
emozionale che prende spunto dal Design Postmoderno. Negli anni ottanta
lo studio Alchimia e più tardi il gruppo Memphis crearono oggetti e
arredi dalle forme esplosive, diedero forma a progetti creativi estremi
che si distinsero per l'uso di colori vividi che rendevano l'oggetto
molto carico ed emotivamente coinvolgente.
Successivamente, negli anni novanta con il Design Narrativo (Roberto Sironi), si è abbandonato questo filone per dare spazio ad altri
concetti più silenziosi e tenui che raccontavano una storia anche se non
in modo preponderante. I colori si spesero e le forme si
ammorbidirono.
Oggi stiamo assistendo ad un nuovo ritorno, le caratteristiche
effervescenti postmoderne si adattano meglio al nostro mondo
contemporaneo e social; sono più accattivanti e ridestano l'esigenza di
osare accantonando le tinte pastello del Macro Trend.
Ne sono un esempio:
- seduta Lobster di Martin Thubeck;
- seduta Diplopia di Stefan Krivokapic per Miniform;
- seduta Moon di Charles Kalpakian.
Ancora una volta, quindi, come accadde per i Postmoderni, l'autoironia
vince sul passato. Troppo serio per essere preso sul serio.