Sarà Instagrammabile? Nuovo design d’impatto.

16.08.2019

Siate sinceri con voi stessi ed ammettete: da quando avete una vita social tutto ciò che vivete, un panorama, un oggetto, un angolino di casa, diventa nella vostra mente un potenziale scatto postabile. È vero? Amara verità.
Lo facciamo tutti, o quasi. In giro, durante le nostre vacanze, siamo alla continua e inconsapevole ricerca di singolarità e peculiarità nascoste da immortalare. L'importante é che si tratti di un'immagine dal forte impatto visivo, capace di catturare l'attenzione anche di un occhio distratto.
La domanda che ci poniamo continuamente è: sarà instagrammabile?

Pensate, questa domanda se la sono posta anche nel mondo del design. È forse per questo che stiamo assistendo ad un ritorno dell'arredo emozionale che prende spunto dal Design Postmoderno. Negli anni ottanta lo studio Alchimia e più tardi il gruppo Memphis crearono oggetti e arredi dalle forme esplosive, diedero forma a progetti creativi estremi che si distinsero per l'uso di colori vividi che rendevano l'oggetto molto carico ed emotivamente coinvolgente.


Successivamente, negli anni novanta con il Design Narrativo (Roberto Sironi), si è abbandonato questo filone per dare spazio ad altri concetti più silenziosi e tenui che raccontavano una storia anche se non in modo preponderante. I colori si spesero e le forme si ammorbidirono.

Oggi stiamo assistendo ad un nuovo ritorno, le caratteristiche effervescenti postmoderne si adattano meglio al nostro mondo contemporaneo e social; sono più accattivanti e ridestano l'esigenza di osare accantonando le tinte pastello del Macro Trend.
Ne sono un esempio:
- seduta Lobster di Martin Thubeck;

- seduta Diplopia di Stefan Krivokapic per Miniform;

- seduta Moon di Charles Kalpakian.


Ancora una volta, quindi, come accadde per i Postmoderni, l'autoironia vince sul passato. Troppo serio per essere preso sul serio.