Ma dov'è casa?
Ogni ristrutturazione o nuova costruzione, ogni acquisto di
clienti parla di casa. Si compra (o si eredita a volte!), si progetta e
poi si realizza una casa.
Mi sono soffermata spesso su questa domanda
che è molto più articolata di quanto non possa sembrare: dov'è casa?
Quando mi trovo a dover ripensare un ambiente per qualcuno mi concentro
sempre sul concetto di luogo funzionale, comodo, spazioso, ma
soprattutto sicuro. Il posto in cui non si vede l'ora di arrivare per
scaricare le tensioni della giornata, dove si trova il tepore nei grigi
inverni. In pratica un richiamo per chi lo abita. Penso spesso alle
azioni della giornata, alle abitudini di vita di chi ci vivrà e al
percorso che compirà. Penso ai colori, alle forme e ai materiali.
Non tutti, però, hanno o vivono una sola dimora. Chi per lavoro o per
esigenze varie è costretto a spostarsi, o anche chi è in affitto, non
vive lo stesso stato canonico di casa definitiva. Allora dov'è casa?
Una volta mi è capitato di organizzare, creare, programmare e persino
acquistare oggetti e arredi per un appartamento enorme e molto elegante.
Si trattava di un pied-à-terre lussuoso da utilizzare in caso di
permanenza a Roma, da vivere per periodi più o meno lunghi. Era per un
cliente milanese. Un appartamento meraviglioso, dotato di tutti i
comfort e pensato fino all'ultimo dettaglio, compresa la biancheria
interamente coordinata e stirata. Era tutto perfetto, o meglio lo
sembrava. Mancava qualcosa. Ma cosa mancava? Mancava l'anima del
cliente, non c'erano i suoi desideri, gli accessori sbagliati, il quadro
stonato ma da inserire assolutamente solo perché è un regalo dalla
nonna. Era un luogo pieno di mobili ma vuoto.
Ogni casa ha un odore, un sapore ed un'atmosfera particolare che solo
chi la ama e la cura può donargli. Non c'è casa se non c'è calore.
La risposta alla domanda: dov'è casa? Credo che la casa sia un posto che
parla di te, uguale a nessun altro, pieno di vita e di speranza.